Month: Giugno 2023

Robert Doisneau (1912 – 1994)

Robert Doisneau è considerato uno dei maggiori esponenti della fotografia umanista e del fotogiornalismo, insieme a Henri Cartier-Bresson. Al centro di ogni scatto infatti vi sono le emozioni dell’uomo. La fotografia di Doisneau è una fotografia che coglie di sorpresa i soggetti, lo scatto non è quasi mai preparato ma il più delle volte è “rubato”. Per descrivere il suo lavoro ed il suo approccio alla fotografia, Doisneau ha sempre amato definirsi non un artista, ma un “pescatore di momenti”.

Robert_Doisneau "Inferno" 1952
Robert_Doisneau “Inferno” 1952

Robert Capa (1913 – 1954)

I suoi reportage rendono testimonianza di cinque diversi conflitti bellici: la guerra civile spagnola (1936-1939), la seconda guerra sino-giapponese (che seguì nel 1938), la seconda guerra mondiale (1941-1945), la guerra arabo-israeliana (1948) e la prima guerra d’Indocina (1954).Capa documentò inoltre lo svolgersi della seconda guerra mondiale a Londra, nel Nordafrica e in Italia, e in particolare lo sbarco in Normandia dell’esercito alleato e la liberazione di Parigi. Il fratello minore di Capa, Cornell, è stato anch’egli un fotografo.

Robert Capa
Robert Capa

Franz Hals (1582-1666)

Nonostante sia stato spesso paragonato a Rembrandt, Hals mantiene una propria originalità al di là del suo più illustre contemporaneo. Nella scelta delle atmosfere, innanzitutto, Hals ha sempre privilegiato la luce del giorno e i riflessi del sole sulle ombre argentate, mentre Rembrandt è famoso per i propri studi di contrasti notturni ed il proprio utilizzo di innaturali e ricercati effetti di luminescenza. Si può affermare, in un certo senso, che i due autori siano in qualche modo complementari: stilisticamente Rembrandt costituisce un’ombra laddove Hals si concentra sulla luce, mentre la scelta dei soggetti li vede ricoprire i due ruoli opposti.

Franz Hals "Il suonatore di liuto" 1623
Franz Hals “Il suonatore di liuto” 1623

Diego Velazquez (1599 – 1660)

L’importanza dell’arte di Velázquez è anche oggi evidente considerando con quale rispetto i pittori del XX secolo si sono accostati al suo lavoro. Pablo Picasso rese il più duraturo omaggio a Velázquez nel 1957, quando dipinse una propria versione di Las Meninas nel suo caratteristico stile cubista. Anche se temeva che se avesse rifatto il quadro di Velázquez sarebbe stato visto solo come una copia e non come un lavoro originale, si mise ugualmente al lavoro e l’enorme dipinto—il più grande che abbia realizzato dopo Guernica del 1937— si guadagnò un posto di grande importanza nella storia dell’arte spagnola.

Velazquez "Las Meninas"
Velazquez “Las Meninas”

Pablo Picasso (1881 – 1973)

La pittura cubista di Picasso è stato un modo di dipingere totalmente inedito e originale. Picasso infatti dipinge oggetti della realtà quotidiana (chitarre, violini, boccali, frutta) frammentandoli in diverse schegge di realtà, viste tutte da angolazioni diverse, e poi finalmente sovrapposte in un nuovo ordine. Questo per mostrare lo scorrere del tempo e le diverse sensazioni e percezioni che si hanno di fronte a uno stesso oggetto in due momenti diversi, facendo riferimento alle teorie del filosofo francese Henri Bergson.

Picasso "Le Madamoiselles d'avignon" 1907
Picasso “Le Madamoiselles d’avignon” 1907
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